Il 10 marzo 1975 nasceva la cooperativa CIMS, sotto il segno dei Pesci. Ci piace sottolinearlo perché uno dei tratti caratteriali distintivi della personalità dei Pesci, oltre all’altruismo, è la capacità di sognare; l’ultimo segno dello Zodiaco ama sì preoccuparsi degli altri, ma anche sognare un futuro migliore, partendo dalle solide basi dalle quali si è nati e con le quali ci si confronta ogni giorno.

CIMS degli altri si è occupata da subito perché chi l’ha fondata voleva creare occupazione per la gente della zona, rurale e montana, con particolare riguardo alle fasce più deboli, i giovani e le donne, orgogliosi di aver conseguito recentemente anche la certificazione sulla parità di genere UNI PdR 125/2022.

In quasi mezzo secolo Cims ha percorso molta strada, non snaturando mai i propri tratti distintivi, che si identificano nel forte legame con il territorio e le persone, negli anni crescendo, partendo da Sassoleone e via via ingrandendosi all’intera Vallata, al Circondario imolese e ai territori limitrofi. La nostra resta un’Azienda fatta di persone, capace di rinnovarsi e di puntare sui giovani (età media degli oltre 310 addetti: 44 anni), anche nei posti di responsabilità (43 anni è l’età media del Cda).

A noi che siamo nati dalla terra, che tuttora ci occupiamo di verde e di giardini, piace identificarci in una pianta prossima alla fioritura, che sempre secondo l’astrologia rappresenta i nati nella prima decade di marzo, il glicine, di cui ammiriamo la capacità di rinascita a ogni primavera. Ci sentiamo affini a lei per la sua resilienza e per la capacità di rinascere dopo ogni inverno. Anche noi siamo caduti e ci siamo rialzati tante volte in questi anni, anche noi continuiamo a investire e a credere con tutti noi stessi nel futuro.
Quindi a noi sognatori con i piedi per terra, nati dalla terra e da sempre sulla strada, prendendo a prestito una citazione del noto romanziere americano Jack Kerouac (nato, guarda caso, sotto il segno dei pesci), dal suo più celebre «Sulla strada», auguriamo un buon compleanno, ricordandoci che «…basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo…» e che «…dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati».
J. Kerouac
«On the road»
Mondadori, 1959